domenica, Aprile 28, 2024
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Truffa su indennità Covid ai collaboratori sportivi: 17 indagati

“Assunti” come collaboratori sportivi e destinatari di contributi statali erogati durante l’emergenza Covid a loro insaputa. Una truffa, secondo gli inquirenti, che avrebbe permesso ad una struttura sportiva di Massa Lubrense di percepire indebitamente benefici statali per complessivi 109.400 euro: per questo motivo gli uomini del gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip del tribunale oplontino e su richiesta della Procura torrese, e alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 17 soggetti. Sono tutti indagati, a vario titolo, per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico e sostituzione di persona.

Tutto è partito dalla denuncia di una donna, che ha messo in moto le attività condotte dai finanzieri della compagnia di Massa Lubrense relative all’indennità a favore dei collaboratori sportivi, misura da 600 euro mensili erogata, in presenza di determinate condizioni, da Sport e Salute Spa (ex Coni) ed introdotta durante l’emergenza pandemica dal decreto legge Cura Italia. La signora, nello specifico, accedendo al proprio “cassetto fiscale” telematico dal sito dell’Inps per acquisire la certificazione unica 2021, aveva scoperto di essere stata destinataria di un’ulteriore certificazione emessa da Sport e Salute Spa, relativa a redditi percepiti nel corso 2020 per complessivi 3.200 euro, nella qualità di collaboratrice presso una struttura sportiva di Massa Lubrense, questo pur non avendo mai reso alcuna prestazione in tale settore.

Dalle indagini sarebbe emerso che il titolare della struttura sportiva avrebbe realizzato, con la complicità di altri 16 soggetti, una truffa sistematica con l’obiettivo di ottenere l’indennità nei confronti di soggetti ignari, figuranti a loro insaputa quali richiedenti del beneficio. Questo sistema – è la valutazione a cui sono giunti i finanzieri – avrebbe consentito l’indebita percezione dei contributi destinati ai collaboratori sportivi per un importo totale di 109.400 euro, riferito a 36 domande presentate agli enti competenti, con l’utilizzo di dati e documenti relativi a soggetti, nella maggior parte dei casi inconsapevoli.

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