giovedì, Dicembre 5, 2024
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Diciottenne ucciso a Napoli, fermato il cugino: un “gioco” finito male

Nella tarda serata di ieri, la Procura di Napoli ha emesso un provvedimento di fermo per Renato Caiafa, 19 anni, notificato dalla Squadra Mobile. Caiafa è accusato di aver ucciso accidentalmente il cugino, Arcangelo Correra, di appena 18 anni, mentre maneggiava una pistola nella notte tra venerdì e sabato. Correra è morto all’ospedale Vecchio Pellegrini, dove era stato trasportato in condizioni disperate. L’episodio inizialmente sembrava un agguato: un colpo alla testa, sparato in pieno centro storico, che faceva pensare a una vera e propria esecuzione. Ma col passare delle ore, la versione dei fatti ha preso una piega diversa. Invece di un omicidio premeditato, sembrerebbe trattarsi di un tragico “gioco” finito male. Secondo la ricostruzione, Arcangelo si trovava in compagnia di due amici, tra cui il cugino Renato, noto anche per essere il fratello minore di Luigi Caiafa, ucciso nel 2020 da un poliziotto durante una rapina. Proprio Renato avrebbe estratto la pistola, con l’intenzione, forse, di testarne il funzionamento. Nel maneggiarla, un colpo è partito accidentalmente, colpendo Arcangelo alla testa. La versione dei fatti è stata raccontata dallo stesso Caiafa, che si è recato spontaneamente in Questura per fornire la sua testimonianza. Al giovane vengono contestati i reati di porto illegale d’arma e ricettazione; è stato inoltre denunciato per omicidio colposo. La pistola, una Beretta calibro 9×21, è stata sequestrata e verrà sottoposta a ulteriori accertamenti. Gli inquirenti della Polizia di Stato continuano le indagini per chiarire ogni dettaglio della vicenda, nel tentativo di ricostruire con esattezza le dinamiche di questa drammatica fatalità.

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