giovedì, Maggio 2, 2024
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Igor il russo arrestato in Spagna: preso dopo un conflitto a fuoco

E’ stato arrestato in Spagna ‘Igor il russo’, al termine di un conflitto a fuoco nel quale sono morte tre persone (un civile e due uomini della Guardia Civil). Igor, alias Norbert Feher alias Igor Vaclavic, è ritenuto responsabile di due omicidi in Emilia-Romagna lo scorso maggio.  La consegna di Igor ‘il russo’ all’Italia, che aveva spiccato un mandato di cattura europeo nei suoi confronti, sarà molto probabilmente sospesa dall’Audiencia Nacional spagnola “fino al processo o fino all’esecuzione della pena” per gli omicidi commessi in Spagna. Lo scrive l’agenzia Efe – secondo quanto riporta El Pais – che cita fonti del tribunale aggiungendo che già domenica il serbo comparirà in videoconferenza davanti alla giudice Carmen Lamela che gli notificherà i crimini per i quali è ricercato in Italia. L’arresto del latitante serbo accusato degli omicidi del barista Davide Fabbri di Budrio (Bologna) e della guardia ecologica volontaria Valerio Verri di Portomaggiore (Ferrara), l’1 e l’8 aprile, è avvenuto durante una sparatoria nella zona di El Ventorrillo, compresa tra le città di Terruel in Andorra e Albalete del Arzobispo. La Procura della Repubblica di Bologna, coordinando i carabinieri del Ros e del comando provinciale di Bologna e Ferrara, aveva da tempo un’attività di indagine con rogatorie in Spagna, avendo trovato riscontri sulla presenza del ricercato, di origine serba. Altre indagini sono state fatte proprio in Serbia, in Austria e Francia, con trasferte degli investigatori, di concerto anche con le autorità di polizia spagnole. Al momento della cattura, ‘Igor il russo’ era “vestito in uniforme e pesantemente armato” con le armi rubate agli agenti della Guardia Civil uccisi ieri sera in una sparatoria. Secondo fonti dell’inchiesta citate da El Mundo online, Igor “sapeva dove sparare perché ha ferito mortalmente le due guardie nonostante indossassero giubbotti antiproiettile. Gli agenti non hanno avuto il tempo di sparare”. La polizia scientifica italiana ha concluso positivamente il riscontro delle impronte digitali rilevate ad Igor ‘il russo’ e immesse dalla guardia civil nella banca dati europea Afis con quelle già in possesso della polizia italiana. Il riscontro ha dato esito largamente positivo, confermando definitivamente che la persona arrestata è proprio quella ricercata per gli omicidi commessi a Budrio (Bologna) e Portomaggiore (Ferrara), avvenuti rispettivamente il primo e l’otto aprile scorsi.  Maria Sirica, vedova del barista Davide Fabbri, “spero che Igor sconti la pena dovuta e che possa essere finalmente fatta giustizia. Anche se questo non potrà mai cambiare il mio dramma”. Secondo il suo avvocato, Giorgio Bacchelli, la donna è “molto agitata e molto turbata” dalla notizia. Francesca e Emanuele Verri, figli di Valerio, seconda vittima di Igor-Norbert Feher, non gioiscono per l’arresto del killer del padre, ucciso l’8 aprile. “Non possiamo certo dichiararci soddisfatti se non altro perché è costata la vita ad altre tre persone. Due militari e un civile. Il nostro pensiero va a loro – dicono – e ancor di più vogliamo rivolgere la nostra attenzione verso coloro che hanno mandato nostro padre allo sbaraglio a fare un’attività di perlustrazione pericolosissima, disarmato e in una zona dove ben si sapeva che Igor vi si nascondeva. Con tanto di foto sui cellulari per poterlo riconoscere in caso si fossero imbattuti in lui. Qualcuno – dicono ancora – ha addirittura detto che mio padre ha fatto solo il suo dovere. Quale dovere? Nostro padre era un ‘civile’, semplice pensionato e volontario”.  “Un ringraziamento alle autorità spagnole, all’Arma dei carabinieri e il pensiero va alle vittime di Budrio e alle vittime in Spagna” è stato espresso dal ministro dell’Interno Marco Minniti a Rimini in prefettura per la firma del “Patto per la sicurezza avanzata” alla presenza dei 25 sindaci della Provincia. “Come potete capire – ha detto Minniti  è stata una situazione piuttosto drammatica l’arresto è avvenuto a circa 200 chilometri da Saragozza, il tutto è frutto di un’attività investigativa che è partita dall’attività di indagine dell’Arma dei carabinieri. Di recente in Spagna c’era stato un reparto del Ros che aveva segnalato alla Guardia civil il possibile luogo dove si poteva nascondeva Robert Feher, a testimonianza di un’attività investigativa mai cessata. Abbiamo sempre detto dal momento in cui la vicenda è diventata drammaticamente presente nel nostro Paese che noi non avremmo mai mollato”. Il ministro dell’Interno ha ricordato che il tutto “è stato coordinato dalla procura di Bologna: “Ho appena sentito il procuratore Giuseppe Amato – ha detto – che ho sinceramente ringraziato per il lavoro investigativo fatto. C’è stata una sintonia d’indagine tra la Procura di Bologna e l’attività dei carabinieri che considero particolarmente importante”. “Il pensiero va – ha sottolineato Minniti – alle persone che sono morte a Budrio e a Portomaggiore, ai loro familiari”. Per rispondere alle polemiche seguite ai giorni delle scorribande di Igor, il ministro ha ricordato come possa sembrare alle volte che in “in questo Paese abbiamo un’attività di investigazione e repressione alle volte lente, ma tuttavia arrivano”. Infine, Minniti ha valutato come l’epilogo testimoni la pericolosità del soggetto con una conclusione cruenta dell’attività di indagine: “In questo momento Italia e Spagna si sentono vicinissime”. “Siamo pieni di dolore per le morti accadute vicino ad Albalate del Arzobispo. Le mie condoglianze alle loro famiglie e colleghi, e il mio riconoscimento al lavoro della Guardia Civil”, ha scritto su Twitter il premier spagnolo Mariano Rajoy. (ansa)

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