sabato, Aprile 27, 2024
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Giovani e della Nola bene, ecco l’identikit dei 6 aggressori del senzatetto

Sasha
Il senzatetto aggredito

NOLA- (di Bianca Bianco e Nello Lauro) Sono almeno sei, tutti giovani ed alcuni di loro provenienti da famiglie della “Nola bene”. Figli di professionisti apparentemente senza disagi. Questo l’identikit dei ragazzi- poco più che teen ager, tutti nolani- che gli agenti del commissariato di Nola hanno già identificato e avrebbero messo dinanzi le prove della loro partecipazione al pestaggio del senzatetto ceco “Sasha” lo scorso 17 marzo. Il gruppo, il branco che si è accanito sul 44enne spezzandogli braccia e gambe, ha nomi e volti di giovani della città. Sull’indagine, ancora nel pieno, gli inquirenti hanno le bocche cucite ma è evidente che un enorme passo verso la cattura degli aggressori del senzatetto è stato fatto e che manca poco alla completa identificazione dei protagonisti della notte da “Arancia meccanica”.

Era la notte tra il 17 ed il 18 marzo scorso. “Sasha” (nome di fantasia che abbiano dato sin dal primo giorno alla vittima per tutelare la sua privacy oscurandone anche la foto) sta dormendo nella casetta del passaggio a livello delle ferrovie di Nola quando il gruppo lo assale, lo riempie di botte e poi infierisce sul suo cane uccidendolo (le testimonianze raccolte dal giornalelocale confermano che la carcassa della povera bestiola è stata ritrovata da un testimone in un fondo adiacente la scena del crimine). Il branco viene messo in fuga da un coraggioso cittadino che abita nelle vicinanze e che affronta i violenti avendo poi la meglio nonostante le minacce. I giovani aggressori si dileguano nella notte “a bordo di scooter”. Questo testimone oculare racconterà i fatti anche in commissariato. Così come altri bravi nolani racconteranno come sono andate le cose quella notte in cui hanno salvato la vita a Sasha chiamando tempestivamente il 118 ed evitando che morisse dissanguato. Cittadini dal grande senso civico come quelli che nelle ore successive hanno adottato il 44enne, ricoverato all’ospedale di Nola in attesa che si decida la sua dimissione ai servizi sociali coi quali poi inizierà la prima fase della convalescenza. Intanto questa settimana sarà operato al polso.  Tra quanti hanno preso a cuore la sua situazione, le associazioni Civitas, la Chiesa del Carmine, la Comunità di Sant’Egidio che si stanno mobilitando per consentire una degenza dignitosa a Sasha che al momento avrebbe espresso la volontà di non sottoporsi ad altre operazioni, rischiando seriamente di restare invalido.

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