giovedì, Aprile 25, 2024
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Camorra, preso in Brasile il superlatitante Pasquale Scotti

Pasquale Scotti
Pasquale Scotti
L'identikit del 2011
L’identikit del 2011

NAPOLI – La Squadra Mobile della Questura di Napoli, il servizio centrale operativo e l’Interpol hanno arrestato a Recife, in Brasile, Pasquale Scotti, killer e uomo fidato di Raffaele Cutolo, ex boss della Nuova Camorra Organizzata. Scotti, latitante da quasi 31 anni, precisamente dal 23 dicembre del 1984, è stato preso in Brasile. Quando è stato fermato, Pasquale Scotti aveva con sé documenti falsi. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, l’uomo aveva un documento intestato ad un ristoratore italo-brasiliano. Davanti agli uomini del Servizio centrale operativo, dell’ Interpol e della squadra mobile di Napoli, Scotti ha prima negato di essere il killer e uomo di fiducia di Cutolo ma successivamente avrebbe ammesso la sua identità.   É stato diffuso nell’ottobre del 2011 l’ultimo identikit del superlatitante Pasquale Scotti, arrestato oggi dalla Polizia di Stato in Brasile. Per quasi 31 anni il luogotenente di Raffaele Cutolo è riuscito a sfuggire alla cattura. Qualche giorno prima del Natale dell’84 evase clamorosamente dall’ospedale civile di Caserta dove era stato ricoverato per ferite alla mano riportate durante un conflitto a fuoco. Gli identikit furono realizzati e attualizzati grazie a moderne tecnologie: in una foto appare con i capelli bianchi e, in un’altra, con i capelli più scuri. Scotti è stato un elemento di spicco della Nuova camorra organizzata, capeggiata dal superboss Raffaele Cutolo, di cui è sempre stato considerato uno dei “fedelissimi”, clan protagonista della cruenta faida intrapresa negli anni Ottanta con famiglie camorristiche avversarie ricompattatesi nel cartello antagonista denominato “Nuova Famiglia”. Pasquale Scotti – condannato all’ergastolo – fu arrestato a Caivano, nel Napoletano, il 17 dicembre del 1983, dopo un cruento scontro a fuoco con la polizia nel corso del quale un suo affiliato, Luigi Angelino, rimase ucciso e lui stesso ferito. Iniziò un breve periodo di collaborazione con la giustizia ma poi, nel Natale del 1984, si rese latitante. Le sue ricerche vennero estese in campo internazionale nel 1990. Nel corso degli anni la sua presenza è stata segnalata dapprima in Lombardia, successivamente in vari stati del Nord-Est europeo, poi in Paesi esteri dove avrebbe goduto del favorevole ordinamento giuridico e sicuramente di una nuova identità. (ANSA).

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