sabato, Ottobre 12, 2024
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Cicciano, “caro” patrocinio: festa da sold out e Comune a secco

CICCIANO (Nello Lauro) – Una festa privata “finanziata” dal Comune. Quattro giorni di eventi con street food, importanti ospiti musicali del panorama regionale, giostre e ruota panoramica su una superficie, dichiarata dagli organizzatori, di 32mila metri quadrati nel rione Iacp di Cicciano. Tutto curato al dettaglio da un’associazione con sede a Cicciano che fa riferimento a un componente della giunta. Un “bagno” economico non indifferente per il Comune: parliamo di una somma che tra contributi diretti e mancati incassi si aggira sui 100mila euro. In teoria si tratterebbe di patrocinio morale, in pratica è molto ma molto di più. L’edizione 2024 “nasce” con la delibera del mese di aprile con la concessione dei giorni (dal 2 al 10 settembre) e dello spazio nel popoloso rione periferico cittadino, come già avvenuto lo scorso anno. Nel mese di maggio con un contributo Poc sono stati destinati all’associazione 6mila euro circa (una quota parte dovrebbe andare al comitato festa Madonna degli Angeli) per un convegno a tema con pochi intimi; poi sul gong arriva, il 4 settembre, un’altra delibera di giunta (con l’assessore di riferimento della festa assente alla votazione) con il secondo contributo di 5mila euro. E questa è la parte “solida”. Ora veniamo a quanto il Comune “perde” in questa occasione. Il suolo pubblico chiesto e ottenuto è dal 2 al 10 settembre (la festa si è svolta dal 5 all’8) con un presunto mancato incasso di oltre 82mila per l’ente come si può calcolare dalla tabella del canone patrimoniale unico (a cui va aggiunta l’uso dell’elettricità, dell’acqua pubblica e l’uso del teatro Nadur). In più la festa fa sospendere la fiera settimanale che si svolge ogni sabato a Cicciano per un altro mancato incasso del comune: altri 5mila euro circa. Siamo in totale, euro più euro meno, sui 100mila euro. Nella delibera settembrina di contributo (un giorno prima della festa e a stand quasi allestiti) si legge “di iniziativa meritevole di consenso ed interesse da parte di questa Amministrazione, in quanto si tratta di una manifestazione funzionale alla valorizzazione della Città (peccato non compaia il nome della città) e del suo territorio, e che, grazie alla notevole partecipazione di pubblico, riveste un sicuro interesse sociale ed economico”. “E atteso che il comune di Cicciano intende contribuire con il proprio apporto valoristico (?) e contributo economico alla realizzazione dell’evento in argomento, in quanto la risonanza della manifestazione attira anche turisti e cittadini dei paesi limitrofi, diventando un volano di crescita socio-economico, dando lustro al nostro territorio”. Politichese. La quasi totalità degli stand non è di Cicciano e molte delle attività del paese non sono proprio felicissime di essere tagliate fuori da un circuito del genere che porta, sempre fonte degli organizzatori, circa 100mila presenze nei giorni dell’apprezzata kermesse. Tutti gli incassi degli stand e delle attrazioni (autoscontri, giochi, gonfiabili e anche una ruota panoramica) vanno interamente all’associazione privata e ai “fieristi”. Poi c’è un altro patrocinio morale ad una seconda associazione, sempre privata ma collegata alla prima, che ha gestito la parte ludica dell’evento con autoscontro, giochi, giostre e ruota panoramica. Altri 2mila metri quadrati a spese totali del Comune di Cicciano, compresi luce, acqua, affissioni e tanto di divieto di sosta, tenuto conto – si legge nella delibera di giunta – “che si tratta di due manifestazioni ricadenti nel medesimo evento socio-culturale e quindi connesse”.  Una separazione solo tecnica per evitare, in caso di mancata autorizzazione delle giostre, di incidere sui permessi dell’area food. Totale: una cifra che sfiora i 100mila euro complessivi tra contributi diretti e mancati introiti. Incassi del Comune? Zero. Sconti per i ciccianesi? No. Vantaggi per l’ente? Impercettibili. Pubblicità per l’ente? Non pervenuta. Selfie e gloria vanno agli organizzatori con un leggero accenno di ringraziamento e più di una polemica con l’amministrazione. E la chiamano politica.

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