mercoledì, Ottobre 16, 2024
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Comiziano, perseguita insegnante: braccialetto elettronico per lo stalker

COMIZIANO (Nello Lauro) –  Pensieri terribili. Inquietanti. Ricorrenti. Una storia che sembrava chiusa e invece si è riaperta come un vaso di pandora. Tutto quello che era sopito è riesploso in tutta la sua drammatica quotidianità. Giada (il nome è di fantasia) è un’insegnante 50enne di Comiziano, uno dei piccoli paesi della provincia di Napoli con i suoi 1700 abitanti, che ha vissuto di nuovo e per mesi l’incubo dello stalking. Dalla stessa persona che 4 anni fa l’aveva seguita e pedinata. Il 46enne, anche lui di Comiziano, all’epoca fu arrestato dai carabinieri di Cicciano per stalking e condannato: Giada finì nelle attenzioni morbose insieme ad un’amica avvocato che ha preferito trasferirsi in Veneto. Sembrava una vicenda scabrosa ma chiusa. Niente affatto. E invece da febbraio di quest’anno l’ossessione per Giada è ricomparsa. Tanti gli episodi spiacevoli subiti dalla donna che ha denunciato tutto ai carabinieri di Cicciano. Un martellamento costante come quello di posizionarsi sotto casa di Giada urlando il suo nome e tenere il volume alto dello stereo per attirare la sua attenzione, partecipare alla messa domenicale occupando il posto della 50enne e fotografarla, attenderla nella tabaccheria e offenderla, inseguirla con l’auto, posizionarsi sulla panchina di fronte casa della vittima guardando in direzione del balcone, parcheggiare la vettura vicino a quella della 50enne all’esterno della chiesa. Un accerchiamento soffocante. E Giada ha avuto paura. Tanta paura. Il timore di essere seguita. Lo stato di ansia che la accompagna come un respiro. Sensazioni che hanno alterato le sue abitudini di vita costringendola di fatto a frequentare solo la messa domenicale nella parrocchia di San Severino e ad abbandonare gli impegni parrocchiali come il catechismo ed evitare di frequentare quasi tutti i luoghi della piccolissima Comiziano. Un periplo del terrore. Tutto documentato e registrato da qualche telecamera di sorveglianza. Elementi che hanno consentito alla Procura di Nola di applicare la misura cautelare del divieto di avvicinamento e l’utilizzo del braccialetto elettronico per monitorare i movimenti del 46enne e di avvisare immediatamente le autorità in caso di violazione delle distanze di sicurezza. L’uomo dovrà mantenersi a una distanza di almeno 250 metri dalla vittima e dai luoghi da lei frequentati, compresa l’abitazione e il luogo di lavoro con la vittima che può attivare l’sos per fare intervenire le forze dell’ordine. “A parte qualche amico di sempre, la maggioranza della comunità è indifferente a quanto è successo e in più anche una mia amica è dovuta andare via da Comiziano” dice Giada.  “Sono delusa al massimo, ancora una volta non ho ricevuto una parola di conforto, di affetto, di vicinanza: sono cose che segnano la vita delle persone. Io mi giro sempre non sono più tranquilla, non esco più come prima, vivo un momento surreale. Poi i fatti di cronaca che leggo in giro mi fanno preoccupare ancora di più. Spero solo che questa storia sia finita”. Impossibile darle torto.

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