Al via venerdì 18 ottobre la mostra “Geografie dello sguardo. Visioni nolane” organizzata dal Museopossibile (Officina per le Arti Contemporanee e lo Spettacolo) e ospitata nel palazzo settecentesco del seminario vescovile di Nola, al piano terra, negli spazi che furono delle ex scuderie del seminario. L’evento, curato dal sociologo e critico d’arte Gaetano Romano, accende i riflettori su sei fotografi di grande spessore artistico: Gianni Grattacaso, Renata Petti, Ivan Piano, Giovanni Ruggiero, Michele Stanzione e Nella Tarantino, chiamati a raccolta per una indagine sulla fotografia contemporanea. Una collettiva con trentasei opere, esposte fino al prossimo 16 novembre, che tracciano un ritratto di trasformazioni delle tecniche nella fotografia contemporanea che unisce fra loro le ricerche in vari ambiti espressivi e linguistici. Il lavoro degli artisti invitati evidenzia il discorso sull’identità poiché, sottolineano gli organizzatori, “niente è più astratto e sfuggente della nostra identità e nello stesso tempo niente è più esposto al giudizio altrui, è più concreto e visibile”. La mostra sarà aperta al pubblico, con ingresso gratuito, il lunedì ed il mercoledì dalle 10,30 alle 13.00 e dalle 17 alle 18.00 e il venerdì dalle 18 alle 20,30. Il Museopossibile deve il proprio nome all’Associazione culturale fondata nel 1979 dall’artista Peppe Capasso che ha sempre svolto attività di promozione per le arti contemporanee e lo spettacolo. La direzione artistica per l’anno 2024-25 è affidata a Gaetano Romano e all’artista Costabile Guariglia, curatore indipendente e docente di storia dell’arte. Tutte le attività inserite nella programmazione dell’anno 2024-25 godono del patrocinio del Comune di Nola, dell’Università degli studi Federico II DiARD, dell’Università degli Studi di Salerno Sociologia dell’immaginario, del Matronato Museo Madre, della Regione Campania, dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, del MetArt Arte Contemporanea, del Centro studi postcoloniali e di genere – Università degli studi di Napoli “L’Orientale”.