sabato, Aprile 27, 2024
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Clan Contini, sequestri per 250 mln di euro: coinvolta anche ditta parcheggi di Nola

NOLA- Operazione contro il clan Contini, la Guardia di Finanza mette sotto chiave beni per 250 milioni di euro. I sequestri hanno riguardato, secondo quanto si apprende dalla nota della Dda, anche la A.M. Parking che gestisce i parcheggi a Nola. Il titolare Salvatore Musella è stato arrestato.

Il clan si occupava principalmente di traffici illeciti come la droga e le armi o l’usura e l’estorsione sistematicamente esercitate in danno di commercianti costretti dapprima a ricevere finanziamenti e poi del tutto espropriati delle proprie aziende (i casi della famiglia Vinciguerra, commercianti di abbigliamento napoletani e della famiglia Florio, commercianti di prodotti ittici del centro storico, sono, al riguardo, esemplari). Tali attività criminose hanno determinato la formazione di enormi provviste finanziarie, reinvestite in svariate iniziative imprenditoriali, soprattutto nel territorio napoletano, a Roma ed in Versilia.

In particolare, va evidenziato il sequestro preventivo delle società titolari delle attività di mensa, bar e ristorazione all’interno dell’ospedale napoletano San Giovanni Bosco, riferibili ad un affiliato al clan Contini, Giuseppe De Rosa, arrestato  sia per partecipazione all’ associazione che in relazione al suo coinvolgimento in gravissimi episodi di usura ed estorsione. A De Rosa è stata pure sequestrata la società titolare di un ristorante sito a Curti, in provincia di Caserta. Vanno pure evidenziati i sequestri effettuati in danno degli imprenditori legati a Salvatore Botta: la società di gestione di aree di parcheggio in prossimità di stazioni ferroviarie, A.m. Parking S.r.l., condotta da Salvatore Musella (arrestato per reinvestimento di proventi delittuosi del clan), nonché alcune società commerciali di cui sono titolari Mario Ambrosio ed Antonella Imperatore e che operano nel settore della vendita (all’ingrosso o con il sistema del porta a porta) di capi di abbigliamento prodotti da aziende di rilievo nazionale. Ma la maggior parte dei sequestri riguarda beni ed attività riferibili a gruppi imprenditoriali compenetrati nelle strategie di infiltrazione camorristica in interi settori dei mercati legali, il gruppo Di Carluccio ed il gruppo Righi.

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