di Bianca Bianco
Avella. Mini-rimpasto e redistribuzione delle deleghe nella giunta di Domenico Biancardi. Il sindaco di Avella con decreto numero 436 dello scorso 31 gennaio ha sciolto il nodo competenze dopo le revoche e i rientri nell’esecutivo risalenti al mese scorso.
Allora infatti il primo cittadino revocò la delega all’Urbanistica all’ex assessore Giuseppe Canonico, delega che la stessa fascia tricolore allo stato trattiene per sé, e diede il via libera al ritorno tra i banchi del parlamentino comunale di Fabio Conte, ex braccio destro e fedelissimo di Biancardi che, dopo la rottura lo scorso anno in periodo di elezioni nazionali, siede di nuovo accanto al sindaco e riceve importanti competenze amministrative. Canonico invece siederà da consigliere al tavolo dell’assemblea, continuando a far parte, ha dichiarato, della maggioranza.
La redistribuzione degli incarichi assessoriali è dunque in parte rientrante in un turno over già previsto dalla maggioranza, ma è anche l’epilogo di una piccola crisi interna culminata appunto con l’uscita di scena di Canonico.
In base al decreto sindacale resta vicesindaco Michele Acierno, che mantiene anche le deleghe alle Attività sportive ed ai Beni culturali. Ritorna, come detto, nella giunta Fabio Conte, con deleghe a Definizione, attuazione e monitoraggio delle Politiche di bilancio, Politiche culturli e Rapporti con Enti ed Istituzioni. Cristallizzato il ruolo dell’assessore Giovanni D’Avanzo, nel cui portfolio rimangono le deleghe ai Lavori pubblici, alla Pubblica illuminazione ed alla manutenzione programmata del territorio comunale. Infine ad Agostino Vitale vanno le competenze relative alle Politiche sociali, al Piano di Zona, al Personale.
Dalla redistribuzione degli incarichi amministrativi finiscono per rimanere accorpate al mandato della fascia tricolore dei settori cruciali come l’Urbanistica, prima affidata a Canonico, le Politiche comunitarie, Igiene ed Ambiente, Protezione civile e Pubblica amministrazione.
La squadra di Biancardi resta dunque sostanzialmente la stessa, e tutta la maschile. Una mancanza di quote rosa che ha già diviso in passato l’aula consiliare, sebbene la maggioranza abbia varato una norma che prevede l’obbligo di donne in Consiglio a partire dal prossimo mandato (sulla vicenda pende anche un ricorso dinanzi al Tar). Critico sul rimpasto il “Centrosinistra per Avella”. Pellegrino Palmieri commenta: “Si rafforza l’idea di un sindaco factotum che mantiene per sé molte deleghe, mentre torna nell’esecutivo Conte che in passato non aveva dato un contributo importante. Noi dell’opposizione siamo dell’idea che per questa amministrazione più che un rimpasto servirebbe un assessore esterno, soprattutto per il settore finanziario”.