martedì, Aprile 30, 2024
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Marigliano, lavoratori del sito di ecoballe senza stipendio da 21 mesi: scatta la protesta

protestaecoballeMARIGLIANO- Dodici lavoratori sull’orlo della disperazione. Anzi, forse sono già precipitati nel baratro tra debiti, spese da sostenere, figli da mandare a scuola e zero euro in busta paga. Si tratta dei dodici dipendenti del Consorzio Unico di Bacino addetti al sito di stoccaggio ecoballe di Marigliano. Da quasi due anni, per la precisione da 22 mesi, queste 12 persone, la maggior parte residenti nel comprensorio nolano, qualcuno di Napoli, non percepiscono le stipendio. Pagano l’enorme deficit del Consorzio di Bacino, ente colabrodo che conta 1300 dipendenti, 9 siti da gestire tra provincia di Napoli e Caserta ed un buco nel bilancio che ha le forme di una voragine in cui non si intravede fine. Da qualche giorno questi lavoratori stazionano giorno e notte presso l’impianto mariglianese, hanno deciso di non bloccare le attività ma vogliono che la loro condizione divenga pubblica e che qualcosa si muova per risolverla. “Parlare di disperazione è poco- ci racconta uno di loro, Pasquale Napolitano-. Siamo tutti padri di famiglia, abbiamo debiti da pagare e qualcuno di noi ha subito già dei pignoramente perché da troppo tempo non porta soldi a casa”. Il loro ruolo all’interno dell’impianto è quello di controllarlo e di compiere la manutenzione per impedire fuoriuscite di percolato, altamente inquinante. Un compito importante, che i 12 dipendenti non hanno mai fermato: “Finora abbiamo continuato a lavorare- continua Napolitano- senza bloccare l’impianto” ma, ammettono, ormai sono esausti e non escludono vi possa essere una protesta eclatante nei prossimi giorni. Come quella dei loro colleghi che a febbraio si arrampicarono sul loggione del teatro Ariston fermando il festival di Sanremo, o quegli altri che hanno contestato il premier Renzi salendo su una gru quando è giunto a Napoli. Quella dei lavoratori del Consorzio unico di bacino è una situazione incancrenitasi da tempo. Molti Comuni si sono ‘sfilati’ dal Consorzio e non hanno più versato le loro quote, molte preferiscono esternalizzare i servizi legati all’ambiente e non utilizzare le risorse del consorzio, poi ci sono stati sprechi e una errata gestione che ha creato un ennesimo carrozzone di assunti anche laddove non si sarebbe potuto. Questa dei lavoratori di Marigliano non è l’unica protesta: ieri alcuni loro colleghi hanno occupato la Provincia di Benevento allo scopo di richiamare l’attenzione sulla difficile situazione economica in cui versano derivante dal mancato pagamento di numerose mensilità arretrate. Della questione si è interessato anche il presidente della provincia di caserta Domenico Zinzi che ha scritto anche all’assessore regionale al lavoro Severino Nappi per chiedere una risoluzione della drammatica situazione dei lavoratori del Consorzio.

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